Perdiamo pezzi...

Perdiamo pezzi... pezzi importanti.
Perdiamo posti di lavoro, posti di lavoro che in questo periodo storico sono troppo importanti.
Era nell'aria già da un po di tempo, ma la speranza di una iniezione di capitali dall'estero era sempre li, pronta. Ma così non è stato. La storica azienda di sospensioni Marzocchi, all'interno di Tenneco, chiude i battenti.

Marzocchi, a Bologna la Tenneco chiude l’azienda: 94 operai perdono il lavoro

La storia:
La tradizione italiana dei motori è ricca di importanti nomi come Ferrari, Lamborghini, Ducati e soprattutto, Marzocchi. Erano circa 60 anni fa, il 1949per essere esatti, quando Stefano e Guglielmo Marzocchi fondarono la Marzocchi SPA, che oggi produce le più avanzate e performanti sospensioni per moto e mountain bike del mondo. I due fratelli iniziarono la loro carriera come progettisti alla prestigiosa azienda Ducati, ma presto capirono che avrebbero dovuto costruire una azienda propria.
Dopo molti anni di successo nella progettazione e realizzazione di motociclette complete, i fratelli decisero che il futuro di Marzocchi sarebbero state le sospensioni idrauliche. Alla fine degli anni '50, Marzocchi iniziò ad essere conosciuta come fornitore OEM e after market di marchi prestigiosi come Ducati, BMW, Cagiva, KTM e Aprilia. Stefano e Guglielmo posero sempre grande attenzione alla performance senza compromessi. I prodotti Marzocchi erano riconosciuti, e lo sono ancora oggi, come quelli meglio costruiti e più performanti nel mondo.

Alla fine degli anni '80, l'industria delle mountain bike iniziò a svilupparsi e Marzocchi subito rispose. I consumatori iniziarono a desiderare forcelle anteriori ammortizzate per le loro mountain bike. Come risultato, Marzocchi introdusse il primo prototipo di forcella ammortizzata nel 1989. Come il mercato crebbe, così fece Marzocchi e nel 1995 arrivò la famosa forcella Bomber.

Fonte ufficiale

Cosa dire... una enorme perdita per l'Italia, per gli italiani che vi lavoravano, e per chi come me e credo Voi, amate la MTB. 

888 e 66 sono numeri che rimarranno nella storia e nei cuori di noi Riders.

Valerio Incerpi  

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